Edilizia: firmato il nuovo contratto nazionale
17/05/2022
ANAEPA CONFARTIGIANATO EDILIZIA:
FIRMATO IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DEL COMPARTO ARTIGIANO
FIRMATO IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DEL COMPARTO ARTIGIANO
Anaepa Confartigianato Edilizia, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai e i Sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, hanno firmato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area Edilizia, comparto artigiano, che sarà in vigore fino al 30 settembre 2024.
Il rinnovo del contratto interessa una platea di 506 mila dipendenti, in 126 mila imprese con dipendenti del settore dell’edilizia. L’accordo sottoscritto interviene in una fase di ripresa post-pandemia, in cui il comparto mantiene un andamento positivo, anche nella prima parte di quest’anno. La sottoscrizione del contratto nazionale fa leva su alcuni punti chiave per il mondo artigiano, in un contesto in cui la ripresa del settore deve fare i conti con molte variabili critiche, che vanno dall’aumento del costo dell’energia e dei carburanti alla difficoltà di reperire materie, attrezzature e manodopera specializzata.
L’accordo prevede anche una più adeguata caratterizzazione dell’elemento variabile della retribuzione centrato anche sull’andamento aziendale, attraverso un innovativo sistema contrattuale di riforma dello strumento in una logica di riduzione del cuneo fiscale, nonché un sistema premiale per le imprese virtuose che contribuiscono alla riduzione del fenomeno del sotto inquadramento dei lavoratori.
Vanno nella direzione di valorizzare le specificità della piccola e media impresa anche le previsioni contrattuali che adattano il regime di orario di lavoro alle esigenze temporanee dell’impresa, previa comunicazione ed eventuale confronto con il sindacato, soprattutto nelle tipologie di lavorazioni tipiche del settore, quali lavori nei centri storici delle città ed interventi di riqualificazione e manutenzione di edifici situati in aree con restrizione di accesso.
Con l’emendamento al DL Crisi Ucraina approvato, il Parlamento si assume la grave responsabilità di escludere circa l’80% di micro e piccole imprese dal mercato della riqualificazione edilizia introducendo nuove e incomprensibili barriere burocratiche. Confartigianato e Cna stigmatizzano l’estensione dell’obbligo di qualificazione SOA per lavori legati agli ecobonus di importo superiore ai 516 mila euro a partire dal primo gennaio 2023.
Il rinnovo del contratto interessa una platea di 506 mila dipendenti, in 126 mila imprese con dipendenti del settore dell’edilizia. L’accordo sottoscritto interviene in una fase di ripresa post-pandemia, in cui il comparto mantiene un andamento positivo, anche nella prima parte di quest’anno. La sottoscrizione del contratto nazionale fa leva su alcuni punti chiave per il mondo artigiano, in un contesto in cui la ripresa del settore deve fare i conti con molte variabili critiche, che vanno dall’aumento del costo dell’energia e dei carburanti alla difficoltà di reperire materie, attrezzature e manodopera specializzata.
L’accordo prevede anche una più adeguata caratterizzazione dell’elemento variabile della retribuzione centrato anche sull’andamento aziendale, attraverso un innovativo sistema contrattuale di riforma dello strumento in una logica di riduzione del cuneo fiscale, nonché un sistema premiale per le imprese virtuose che contribuiscono alla riduzione del fenomeno del sotto inquadramento dei lavoratori.
Vanno nella direzione di valorizzare le specificità della piccola e media impresa anche le previsioni contrattuali che adattano il regime di orario di lavoro alle esigenze temporanee dell’impresa, previa comunicazione ed eventuale confronto con il sindacato, soprattutto nelle tipologie di lavorazioni tipiche del settore, quali lavori nei centri storici delle città ed interventi di riqualificazione e manutenzione di edifici situati in aree con restrizione di accesso.
Con l’emendamento al DL Crisi Ucraina approvato, il Parlamento si assume la grave responsabilità di escludere circa l’80% di micro e piccole imprese dal mercato della riqualificazione edilizia introducendo nuove e incomprensibili barriere burocratiche. Confartigianato e Cna stigmatizzano l’estensione dell’obbligo di qualificazione SOA per lavori legati agli ecobonus di importo superiore ai 516 mila euro a partire dal primo gennaio 2023.