Manutentori del verde, sfalci e potatute: indicazioni operative
La conversione in legge del DL Ambiente ha reso tutti gli sfalci e potature rifiuti simili agli urbani, riallineandone la definizione alle indicazioni comunitarie. Riforma fortemente voluta dal sistema confederale.
Giardinieri e manutentori del verde hanno la possibilità accedere ai centri di raccolta comunali (CdR) per il conferimento dei residui della propria attività , ma non automaticamente e senza alcuna limitazione di accesso. Il MASE, con una nota del 3 marzo, indirizzata ad ANCI, multiutilities pubbliche e impianti di compostaggio ha fornito indicazioni operative e suggerimenti per consentire ai Comuni ed enti d’ambito di regolamentare i flussi prevedendo limitazioni o tariffe ad hoc. Con appositi regolamenti locali (comunali o d’ambito), sulla base di valutazioni locali (adeguatezza dei CdR, quantità di rifiuti , etc.) potranno essere stabilite:
Le utenze non domestiche potrebbero inoltre essere inoltre soggette a regolamentazioni più stringenti, come il pagamento di tariffe aggiuntive legate alla necessità di mettere a disposizione un servizio dedicato o la necessità di dimostrare che il rifiuto conferito provenga da un’attività svolta all’interno del territorio comunale di riferimento.
I Comuni che precedentemente alle modifiche introdotte dal D.lgs. n. 116/2020 già assimilavano ai rifiuti urbani i rifiuti della manutenzione del verde privato condotta da imprese professionali, di fatto potranno reintrodurre modalità operative e pratiche consolidate.
I Comuni che precedentemente al D.lgs. n. 116/2020 non assimilavano tali flussi, e per i quali le recenti modifiche normative fanno ipotizzare la necessità di introdurre modifiche operative all’organizzazione del servizio, potranno adottare soluzioni graduali e flessibili.
In allegato la Circolare Confederale con tutti i dettagli.
Giardinieri e manutentori del verde hanno la possibilità accedere ai centri di raccolta comunali (CdR) per il conferimento dei residui della propria attività , ma non automaticamente e senza alcuna limitazione di accesso. Il MASE, con una nota del 3 marzo, indirizzata ad ANCI, multiutilities pubbliche e impianti di compostaggio ha fornito indicazioni operative e suggerimenti per consentire ai Comuni ed enti d’ambito di regolamentare i flussi prevedendo limitazioni o tariffe ad hoc. Con appositi regolamenti locali (comunali o d’ambito), sulla base di valutazioni locali (adeguatezza dei CdR, quantità di rifiuti , etc.) potranno essere stabilite:
- specifiche giornate e orari di conferimento per i rifiuti del verde privato;
- limitazioni delle quantità conferibili per singola utenza;
- diniego di accesso se le strutture non dispongono di spazi e attrezzature adeguati, con garanzie però per le imprese di alternative praticabili.
Le utenze non domestiche potrebbero inoltre essere inoltre soggette a regolamentazioni più stringenti, come il pagamento di tariffe aggiuntive legate alla necessità di mettere a disposizione un servizio dedicato o la necessità di dimostrare che il rifiuto conferito provenga da un’attività svolta all’interno del territorio comunale di riferimento.
I Comuni che precedentemente alle modifiche introdotte dal D.lgs. n. 116/2020 già assimilavano ai rifiuti urbani i rifiuti della manutenzione del verde privato condotta da imprese professionali, di fatto potranno reintrodurre modalità operative e pratiche consolidate.
I Comuni che precedentemente al D.lgs. n. 116/2020 non assimilavano tali flussi, e per i quali le recenti modifiche normative fanno ipotizzare la necessità di introdurre modifiche operative all’organizzazione del servizio, potranno adottare soluzioni graduali e flessibili.
In allegato la Circolare Confederale con tutti i dettagli.
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