Sostenibilità: proposta EU su rendicontazione e tassonomia ambientale
13/07/2022
Lo scorso 30 giugno scorso il Parlamento Europeo ha dato il via libera all’atto delegato della Commissione Europea che inserisce, entro certi limiti, gas naturale ed energia nucleare nella tassonomia degli investimenti verdi, l’elenco delle attività economiche che nel prossimo futuro contribuiranno al percorso dell’Unione Europea verso gli obiettivi di decarbonizzazione.
Il dibattito è stato molto acceso: i voti favorevoli alla mozione anti gas e nucleare adottata dalla commissione ambiente dell’europarlamento si sono fermati a quota 278, 328 i voti contrari, mentre 33 sono stati gli astenuti.
La tassonomia è lo strumento cardine della strategia UE per orientare i capitali finanziari, pubblici e privati verso l’obiettivo della neutralità climatica al 2050, stabilendo quali investimenti possano essere considerati sostenibili. Uno strumento che, sebbene volontario, nei prossimi anni fornirà a banche, fondi e governi coordinate capaci di mobilitare investimenti per centinaia di miliardi di euro.
La tassonomia è applicata ai settori che contribuiscono maggiormente alle emissioni di CO2: produzione di energia elettrica, agricoltura, silvicoltura, manifattura, trasporti e immobiliare. Nell’ambito di questi settori, un’attività è definita sostenibile se non nuoce agli altri obiettivi ambientali definiti, se rispetta i criteri di vaglio tecnico e le garanzie minime sia sociali che di governance richiamate dalla tassonomia stessa.
Il dibattito è stato molto acceso: i voti favorevoli alla mozione anti gas e nucleare adottata dalla commissione ambiente dell’europarlamento si sono fermati a quota 278, 328 i voti contrari, mentre 33 sono stati gli astenuti.
La tassonomia è lo strumento cardine della strategia UE per orientare i capitali finanziari, pubblici e privati verso l’obiettivo della neutralità climatica al 2050, stabilendo quali investimenti possano essere considerati sostenibili. Uno strumento che, sebbene volontario, nei prossimi anni fornirà a banche, fondi e governi coordinate capaci di mobilitare investimenti per centinaia di miliardi di euro.
La tassonomia è applicata ai settori che contribuiscono maggiormente alle emissioni di CO2: produzione di energia elettrica, agricoltura, silvicoltura, manifattura, trasporti e immobiliare. Nell’ambito di questi settori, un’attività è definita sostenibile se non nuoce agli altri obiettivi ambientali definiti, se rispetta i criteri di vaglio tecnico e le garanzie minime sia sociali che di governance richiamate dalla tassonomia stessa.
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