Truffe informatiche: occhi aperti sulla nuova ondata
Riportiamo integralmente il testo pubblicato dalla Gazzetta di Mantova al seguente link.
«Cara azienda, puoi saldarci la fattura sul nostro nuovo conto»: ma è una truffa da 50mila euro
Confartigianato Mantova lancia l’allarme: «Occhi aperti, le email arrivano dagli indirizzi autentici dei fornitori e sono scritte in modo credibile». Oltre 2.300 all’anno i reati informatici nella nostra provincia
Credibile. Anzi, credibilissima. Un’email senza sbavature né refusi, la comunicazione di un fornitore che informa di un cambio di Iban per il saldo di una fattura pendente. Che fai, non ti fidi? E allora via libera al pagamento.
Sbagliato, perché i 50mila euro – mica spiccioli – finiscono sul conto del truffatore che ha hackerato la casella di posta elettronica del fornitore incosapevole (vittima pure lui). È quanto capitato a un’azienda associata a Confartigianato Mantova. Ed è solo una goccia nel mare di espedienti raggiri nel quale le aziende sono costrette a navigare. A fotografare la realtà è un recente report dell’Ufficio studi di Confartigianato, basato su dati Istat: nel 2023, a Mantova si sono registrati oltre 2.300 reati informatici, mentre in Lombardia il numero ha superato i 61.500 casi. A livello nazionale, i reati sono aumentati del 7,8% rispetto all’anno precedente, e il 91% è costituito da truffe e frodi on-line.
Prima che sia troppo tardi
«Sono sempre di più gli associati che ci raccontano episodi di questo tipo – interviene Francesca Chizzolini, direttrice di Confartigianato Mantova – la situazione è seria e richiede un’azione tempestiva. Per fortuna, le autorità riescono a bloccare rapidamente i conti dei criminali e in molti casi i pagamenti non vanno a buon fine. Tuttavia, è fondamentale prestare massima attenzione. Queste mail sono estremamente ingannevoli: provengono dall’indirizzo autentico del fornitore e sono scritte in modo credibile, con l’unica variazione dell’iban per il pagamento».
«Confartigianato si è prontamente attivata per affrontare il problema – prosegue Chizzolini – abbiamo informato i nostri associati e avviato un dialogo con la polizia Postale. Stiamo valutando l’organizzazione di incontri informativi e formativi per aiutare gli artigiani a riconoscere queste truffe, prima che sia troppo tardi».
TeleMantova, al minuto 1:52: link
«Cara azienda, puoi saldarci la fattura sul nostro nuovo conto»: ma è una truffa da 50mila euro
Confartigianato Mantova lancia l’allarme: «Occhi aperti, le email arrivano dagli indirizzi autentici dei fornitori e sono scritte in modo credibile». Oltre 2.300 all’anno i reati informatici nella nostra provincia
Credibile. Anzi, credibilissima. Un’email senza sbavature né refusi, la comunicazione di un fornitore che informa di un cambio di Iban per il saldo di una fattura pendente. Che fai, non ti fidi? E allora via libera al pagamento.
Sbagliato, perché i 50mila euro – mica spiccioli – finiscono sul conto del truffatore che ha hackerato la casella di posta elettronica del fornitore incosapevole (vittima pure lui). È quanto capitato a un’azienda associata a Confartigianato Mantova. Ed è solo una goccia nel mare di espedienti raggiri nel quale le aziende sono costrette a navigare. A fotografare la realtà è un recente report dell’Ufficio studi di Confartigianato, basato su dati Istat: nel 2023, a Mantova si sono registrati oltre 2.300 reati informatici, mentre in Lombardia il numero ha superato i 61.500 casi. A livello nazionale, i reati sono aumentati del 7,8% rispetto all’anno precedente, e il 91% è costituito da truffe e frodi on-line.
Prima che sia troppo tardi
«Sono sempre di più gli associati che ci raccontano episodi di questo tipo – interviene Francesca Chizzolini, direttrice di Confartigianato Mantova – la situazione è seria e richiede un’azione tempestiva. Per fortuna, le autorità riescono a bloccare rapidamente i conti dei criminali e in molti casi i pagamenti non vanno a buon fine. Tuttavia, è fondamentale prestare massima attenzione. Queste mail sono estremamente ingannevoli: provengono dall’indirizzo autentico del fornitore e sono scritte in modo credibile, con l’unica variazione dell’iban per il pagamento».
«Confartigianato si è prontamente attivata per affrontare il problema – prosegue Chizzolini – abbiamo informato i nostri associati e avviato un dialogo con la polizia Postale. Stiamo valutando l’organizzazione di incontri informativi e formativi per aiutare gli artigiani a riconoscere queste truffe, prima che sia troppo tardi».
TeleMantova, al minuto 1:52: link